Il 25 gennaio la prima Visita pastorale dell’arcivescovo Morrone: «Vengo tra voi come padre e fratello»

La lettera d'annuncio dell'arcivescovo della diocesi di Reggio Calabria - Bova è rivolta alle comunità di tutto il territorio diocesano

L'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova è pronto a "mettersi in cammino" alla "scoperta" delle comunità del territorio diocesano. La sua prima Visita pastorale alla Chiesa di fondazione paolina si aprirà il 25 gennaio, con una solenne concelebrazione in Cattedrale alle 18.

Quali le finalità, i propositi e i contenuti legati alla prima Visita pastorale del vescovo Fortunato, è lo stesso presule a spiegarlo nella lettera in cui annuncia ai fedeli della diocesi l'avvio di questo "nuovo" itinerario. Proponiamo di seguito il testo integrale.

Morrone: «Inizia la mia prima Visita pastorale, vengo tra voi come padre e fratello»

Carissimi, il 25 gennaio, con la solenne concelebrazione in Cattedrale, nella ricorrenza liturgica della Conversione di San Paolo, alla cui passione pastorale la tradizione fa risalire il primo annuncio del Vangelo nella nostra città, si apre la mia prima Visita Pastorale alla Chiesa diocesana. Ho pensato di inviarvi i seguenti spunti per meglio precisare lo scopo, lo stile e il metodo che intendo seguire per meglio servire le nostre Comunità.

Come ho scritto nella Lettera Pastorale (cfr. Al passo di Gesù, , pag 71-72), intendo iniziare la Visita a partire dalle Zone Pastorali: «Anzitutto, è importante valorizzare e dare priorità alle Zone Pastorali … per esercitarci a vivere il nostro essere Chiesa oltre i confini delle nostre comunità parrocchiali e per condividere e mettere insieme i doni, i carismi, le esperienze di cui tutti voi siete ricchi». Nella Lettera ho espresso la speranza che «il lavoro pastorale “decentrato” e organizzato nelle vicarie offrirà la possibilità di tradurre le linee che provengono dagli Uffici Pastorali della nostra Arcidiocesi, realizzando in stile sinodale dei veri e propri laboratori pastorali, che assumono la bellezza e la complessità del territorio in una rinnovata presenza ecclesiale» (Ibidem, pag. 71).

«Lo stile della Visita è sinodale»

Pertanto, la Visita sarà vissuta anzitutto nelle Zone Pastorali e poi successivamente nelle singole parrocchie, secondo lo stile sinodale, così come abbiamo tentato di vivere in questi due anni di Cammino, insieme alla Chiesa Universale e alle Chiese che sono in Italia, riscoprendoci comunità ecclesiali che ascoltano, accolgono, integrano, quali figli e figlie dell’unico Padre di Gesù, lieti di comunicare e portare nei luoghi della vita vissuta, nei nostri territori, il Suo Vangelo.

Come credenti siamo chiamati e possibilmente coinvolti - nei tempi e nei modi di partecipazione offerti e possibili a ciascuno - ad accogliere il tempo della Visita Pastorale come opportunità dello Spirito del Signore che già da molto, e in questi ultimi tempi con più insistenza, ci sollecita ad una conversione evangelizzatrice della nostra fede e ad una trasformazione missionaria delle nostre comunità, secondo le indicazioni di Evangelii Nuntiandi (la comunicazione del Vangelo è la ragione della Chiesa) rilanciate da Papa Francesco in Evangelii Gaudium, che invita ad essere costantemente Chiesa in uscita per non essere Chiesa malata!

«Vengo tra voi per condividere grazia, conoscervi da vicino, ascoltarvi e interagire»

Con questa visita:

- vengo per condividere la grazia che, senza nessun merito o prestazione, ci è stata elargita: quella di essere unicamente di Cristo e insieme in Cristo Gesù;
- vengo per conoscervi più da vicino nelle vostre Zone Pastorali e con voi crescere e confermarvi nella fede che confessiamo in Gesù, nostro unico Maestro e Signore, consapevole di poter dire con l’Apostolo Paolo che «non manca più alcun carisma a voi» (cfr. 1Cor 1,7), insieme ai doni di fede, ministeri, competenze, servizio della carità. Mediante voi, desidero conoscere più da vicino la realtà del territorio che abitate e nel quale siete chiamati a testimoniare la bellezza umanizzante del Vangelo.
- nello stile della “conversazione spirituale”, vengo a visitarvi fraternamente e paternamente per ascoltarvi e interagire con voi sulle speranze, fatiche, gioie, criticità, testimonianze, limiti, attese, conquiste e sogni evangelici, sofferenze presenti nelle comunità delle rispettive Zone Pastorali, soprattutto nel territorio da voi abitato e vissuto per servire per quanto è possibile la società di cui siamo chiamati ad essere parte viva e responsabile socialmente e politicamente per chi sente di essere chiamato a questa forma alta della carità cristiana.
- Sarò con voi non per controllare o ispezionare, “non per spadroneggiare sulla vostra fede ma per collaborare alla crescita della vostra gioia” (cfr. 2Cor 1,24), per incoraggiare la vostra testimonianza cristiana e spingerla a osare di più nella comunione e nella collaborazione e corresponsabilità pastorale tra parrocchie della medesima Zona e invitarvi ad essere più presenti col vostro stile di donne e uomini nuovi nel territorio in cui il Signore vi ha posti, senza reticenze o paura del dialogo e del confronto non facile in questa nostra realtà, in continua accelerazione dei processi, sempre più plurale e virtuale. Con voi spero di avviare nuovi processi di crescita, mettendo in atto i suggerimenti emersi dal cammino sinodale di questi due anni e recepiti nella Lettera Pastorale. Essa farà come da orizzonte prospettico e in qualche misura anche di prima verifica per i nostri incontri.

Il contesto: il terzo anno di Cammino Sinodale
La Visita Pastorale inizia nel contesto del terzo anno di Cammino Sinodale, che ci chiede l’esercizio del discernimento, fuori dalla logica dell’efficienza e dell’ansia delle prestazioni pastorali. 

Tale discernimento ci chiede di esercitarci e sviluppare la capacità di “giudicare ogni cosa” (1Cor 2,15) secondo lo Spirito del Signore; ci chiede di giudicare questi tempi, così come li vive chi coabita con voi il territorio particolare in cui Dio vi ha posti (Lc 12, 54-59) e di valutare il cammino in atto nelle nostre Comunità. Ci viene chiesto il coraggio di prendere decisioni sagge per orientarci verso il futuro ormai prossimo, per vivere, per quanto è in noi, la chiamata ad essere Chiesa, presenza significativa in quel concreto ambito territoriale e sociale, avendo cura di integrare fede e vita, formazione cristiana - culturale, sociale, spirituale -, competenza professionale e testimonianza credente.

Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (102-109) ha invitato la Chiesa di porre massima attenzione ad alcune sfide ecclesiali, costituite dal valore del laicato (contro il clericalismo, che non onora il ministero presbiterale), soprattutto dal ruolo e dal valore delle donne nella vita delle comunità, dall’accoglienza delle fragilità.

I giovani, «scelta preferenziale»
Vengo a voi facendo mie queste indicazioni e sottolineando in special modo l’attenzione ai giovani. Chiedo che la loro condizione sia particolarmente rilevata nelle varie situazioni del territorio della Zona Pastorale, sia dentro che fuori l’ambito. I motivi di questa particolare attenzione che possiamo definire “scelta preferenziale” sono i seguenti: la loro felicità e la trasmissione della fede evangelicamente viva e alternativa. Accompagnando i nostri ragazzi, educandoli alla libertà evangelica, possiamo chiedere di più, per non tradire il loro cuore a misura di Cristo.

Dobbiamo spendere le nostre energie per la loro formazione globale per la causa del Vangelo e perché essi possano scoprire la loro vocazione al matrimonio e alla famiglia, al ministero ordinato, alla vita consacrata, al servizio della carità, a partire dai più fragili ed esclusi. Occorre spingerli ad essere protagonisti luminosi e sapienti cfr Mt 5,13-16) nel mondo amato da Dio, col loro creativo impegno intellettuale, politico, professionale, ludico.

«Siamo legati al Signore da un rapporto di chiamata»
Concludo ricordandovi, con le parole della teologa e mistica svizzera Adrienne von Speyr, che «siamo dei chiamati. Non ci presentiamo davanti a Dio come esseri finiti e autosufficienti, ma come persone legate a lui da un rapporto di chiamata. E Dio non smette di considerarci come dei chiamati».

Nell’attesa di incontrarvi, vi esorto a sostenere nella preghiera la Visita Pastorale, mentre con gratitudine benedico il Signore per tutti voi e di cuore.

+ Fortunato Morrone
Arcivescovo di Reggio Calabria - Bova

 

Il calendario della Visita Pastorale del vescovo Morrone
Ecco il calendario delle tappe della prima visita pastorale dell'arcivescovo Morrone nelle Zone pastorali dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova.

- Zona Pastorale Reggio Nord 15 - 17 Febbraio
- Zona Pastorale Villa San Giovanni 11 - 13 Marzo
- Zona Pastorale Bova 21 - 23 Marzo
- Zona Pastorale S. Agata 8 - 10 Aprile
- Zona Pastorale Valanidi 27 - 29 Maggio
- Zona Pastorale Reggio Centro 3 - 5 Giugno
- Zona Pastorale Gallico – Catona 8 - 10 Ottobre
- Zona Pastorale Scilla – Bagnara 23 - 25 Ottobre
- Zona Pastorale Reggio Sud 4 - 6 Novembre
- Zona Pastorale Melito Porto Salvo 18 - 20 Novembre
- Zona Pastorale Pellaro 2 - 4 Dicembre

 

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