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Vivere nello Spirito Santo come ci ha insegnato Gesù

Lo Spirto Santo viene definito innanzitutto Paraclito, un termine derivante dalla parola greca parakletos, che tradotta poi in latino suona ad-vocatus, ossia chiamato a starci vicino, colui che ci difende, ci consola, ci rafforza nei nostri frequenti momenti di necessità. Basterebbe comprendere e credere in questa grande verità per non stancarci mai di invocare lo Spirito Santo affinché sia costantemente presente nella nostra vita. La preghiera semplice Vieni Santo Spirito non richiede grande memoria, ma sono un pizzico di fede in più nella sua potenza ed efficacia, ed è per questo che dovrebbe essere sempre sulle nostre labbra e nel nostro cuore. L’altra cosa che il vangelo sembra volerci spiegare oggi è la provenienza dello Spirito Santo, e lo fa con le parole: «che io vi manderò dal Padre», precisando che è Gesù stesso a mandarlo, sebbene la sua vera origine è il Padre: Lo comprendiamo meglio nella nostra professione di fede quando diciamo «e procede dal Padre e dal Figlio», riconoscendo la comune natura divina delle tre persone con l’affermazione «e con il Padre e il Figlio, (lo Spirito) è adorato e glorificato», proprio perché anch’Egli è Dio come i due precedenti. L’altro termine è spirito di verità, chiamato a dare testimonianza di Gesù, il quale si era autodefinito «io sono la via, la verità e la vita». «In un mondo di maschere in cui sembra impossibile riuscire a sconfiggere tutto ciò che annienta l’uomo», recita una canzone dei nostri giovani. Quanto bisogno abbiamo di verità, ma che sia unica e inconfutabile, che possa smascherare tutte le bugie, le falsità e le ipocrisie di cui il mondo è sempre più colmo! La frase evangelica «Lui vi guiderà alla verità tutta intera perché non parlerà da se stesso ma da tutto ciò che ha udito e vi annuncerò le cose future» ci ricorda ancora che Dio è l’unica fonte della verità e che è solo nella verità che noi possiamo comprendere le cose future, ossia quel che riguarda il nostro futuro nella vita terrena e nell’altra che non avrà mai fine. Gesù ancora una volta si mostra maestro di comprensione e di misericordia. Capisce cioè che nonostante la buona volontà la nostra mente è incapace di cogliere la grandezza del mistero della sua presenza e del suo amore; tuttavia Egli sa attendere, sa che c’è una gradualità in tutto, anche nell’accoglienza della fede rivelata, anche nell’accettazione del mistero dell’amore di Dio. E Lui continuamente ci dice: «Non abbiate paura, non siete soli, io so che tutto ciò vi sembra difficile ed è per voi incompressibile, ma avrete in voi una luce, una forza dall’alto che riempirà la vostra mente e il vostro cuore e vi darà occhi di fede per vedere oltre, vista spirituale per guardare lontano». Che bella questa capacità di Dio di saper attendere i nostri tempi, di voler giustificare i nostri ritardi, di pazientare davanti ai nostri limiti umani: «per il momento non siete rapaci di portarne il peso». Ancora una volta il Signore sottolinea con forza che non possiamo vivere la vita cristiana contando sulle nostre capacità, ma solo accogliendo questa forza dall’alto. Da qui il nostro fondamentale desiderio e principale impegno, imparare dalla vita e missione di Gesù a fidarsi dello Spirito Santo e di affidarsi unicamente a Lui. Così fece Maria, quando divenne la sposa dello Spirito Santo: a Lui si arrese e si affidò quale strumento nelle sue mani, per sempre. Ignazio di Latakia, grande apostolo dello Spirito Santo, dice: «Senza lo Spirito Santo Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità una dominazione, la missione una semplice propaganda, il culto un’evocazione e l’agire cristiano una morale da schiavi». Solo credendo e vivendo nello Spirito Santo, comprenderemo che «il Cristo Risorto è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa comunione trinitaria, l’autorità servizio liberatore, la missione nuova Pentecoste, la liturgia memora e anticipazione e l’agire cristiano deificato».