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Santo Stefano in Aspromonte, i giovani della parrocchia: «Don Vincenzo siamo con te»

Vicinanza a don Vincenzo Attisano e condanna al vile gesto compiuto ai suoi danni sono state espresse dall’intera comunità di Santo Stefano in Aspromonte e, in particolare, dai giovani della parrocchia che, attraverso una nota, esprimono vicinanza al proprio sacerdote.

Un gesto vile che ferisce tutti

Durante la notte dello scorso 3 marzo il nostro parroco, don Vincenzo Attisano, ha subito una grave ingiustizia: l’incendio della sua auto. Infatti, intorno alle tre, delle forti esplosioni provenienti dai pressi della canonica, davanti alla quale era parcheggiata la vettura, hanno svegliato tutto il vicinato. Il pronto intervento di Vigili del Fuoco, Carabinieri e dei vicini ha permesso di evitare una catastrofe, in quanto alcuni pezzi infuocati dell’auto avevano raggiunto l’edificio.

Con grande tristezza la comunità è stata svegliata proprio da un messaggio di don Enzo, che, non con poco dolore e rammarico, ha raccontato l’accaduto, comunicando che non si è trattato di un cortocircuito elettrico ma di un accertato atto doloso.

«Non c’è fiamma capace di bruciare il bene»

L’intera cittadinanza ha subito sentito la volontà di mostrare concreta vicinanza al proprio sacerdote. Oltre ai numerosi messaggi inviati e alle telefonate, la presenza fisica ha voluto dimostrare la condanna nei confronti del vile gesto e la comunione fraterna, partecipando alla Celebrazione Eucaristica.

Una Chiesa gremita di cittadini, riuniti da una spontanea volontà di essere presenti nell’immediato, ha espresso come non ci possa essere fiamma capace di bruciare il Bene, né alcun male che possa scalfirlo. Oltre alla comunità parrocchiale di Santo Stefano, si sono strette in questo forte abbraccio anche le autorità civili e la comunità di Sant’Alessio insieme a don Jean Bosco.

«Come giovani della parrocchia, accanto al nostro sacerdote»

Come giovani della Parrocchia, per i quali don Vincenzo rappresenta una guida fondamentale e un punto di riferimento, sentiamo di ripudiare questo modo di agire che si discosta dal vivere cristiano e di schierarci fermamente al fianco del nostro parroco. Il gesto, non è unicamente una contravvenzione alle leggi, un reato, ma anche un oltraggio alla figura spirituale che il prete rappresenta. È una grave offesa alla Fede in Gesù, che con grande amore, insieme a don Enzo, abbiamo sempre più rafforzato in questi anni. Questo vergognoso episodio non colpisce solo lui singolarmente, ma tutti noi.

Offendere illegittimamente un ministro della Chiesa, in una maniera così barbarica, vuol dire non solo non riconoscerne la missione apostolica, di diffusione dell’amore gratuito di Dio, ma ledere ai valori di ogni singolo cittadino e uomo di buona volontà. L’accaduto altro non è che un atto vile e deplorevole, che certamente non ci fermerà od ostacolerà dal proseguire il cammino di Bene che stiamo percorrendo insieme. Siamo certi che il nostro caro don Vincenzo, illuminato dalla Fede e dall’amore da cui è avvolto, continuerà a svolgere il suo ministero con determinazione e viva speranza, avendo alle spalle un’infinità di persone che lo amano, stimano, e che lo riconoscono come pastore, padre, amico, fratello.

I giovani della Parrocchia di Santo Stefano in Aspromonte

L’articolo Santo Stefano in Aspromonte, i giovani della parrocchia: «Don Vincenzo siamo con te» proviene da Avvenire di Calabria.