Concluso a Reggio Calabria l’anno formativo 2024-2025 del percorso formativo Hub Porto nato dal Percorso Articolato Job in Progress
Reggio Calabria, concluso l’anno formativo di Hub Porto
Nella sala Monsignor Italo Ferro dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, messa a disposizione dall’arcivescovo Fortunato Morrone per accogliere in modalità ibrida gli appuntamenti quindicinali del percorso, si è concluso nei giorni scorsi Hub Porto, la “banchina delle competenze” nata all’interno di Job in Progress.
A fare gli onori di casa, insieme a monsignor Morrone, il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Antonino Tramontana, Monica Tripodi (responsabile di Job in Progress) e Antonella Surfaro (coordinatrice di Hub Porto).
Un anno, oltre cinquanta rotte
Il cammino 2024-2025 ha coinvolto più di 50 fra giovani e giovani adulti delle diocesi di Oppido-Palmi, Reggio-Bova, Locri – Gerace e Crotone, con la partecipazione di due giovani corsisti collegati da Lipari e Siracusa.
Per otto mesi workshop, mentoring e laboratori hanno permesso a ciascuno di “spacchettare” le proprie abilità trasformandole in idee d’impresa, secondo la visione di un porto socio-culturale in cui le competenze attraccano, vengono lavorate e ripartono come opportunità di sviluppo.
Il monito del Vescovo Morrone
Nell’introdurre il momento conclusivo del percorso, mons. Morrone ha portato i saluti dei vescovi di Oppido-Palmi monsignor Alberti e di Locri-Gerace monsignor Oliva, impossibilitati a partecipare ma vicini «con l’impegno e la preghiera». Ha poi ricordato che «il futuro non si attende, si costruisce», invitando i giovani a investire in formazione, creatività e alleanze e sottolineando «il coraggio di mettersi in gioco, per non lasciarsi andare, tentazione della nostra calabresità». Dopo le sue parole ha rivolto un sentito ringraziamento al presidente Tramontana «per la costante vicinanza e l’attenzione riservata al progetto Job in Progress».
Il sostegno della Camera di Commercio
Nel suo intervento, Antonino Tramontana ha precisato che la Camera di Commercio «rimane presidio di prossimità per tutto il tessuto produttivo». Oltre ai bandi e ai voucher che negli ultimi anni hanno mobilitato risorse a favore della doppia transizione digitale ed ecologica, l’Ente offre costantemente orientamento gratuito attraverso lo Sportello Nuove Imprese, consulenza sul digitale tramite il PID – Punto Impresa Digitale, percorsi di internazionalizzazione, formazione manageriale e iniziative di rete fra imprese e comunità locali. «Valorizzare le realtà esistenti e accompagnare le start-up – ha dichiarato – è essenziale per far crescere un territorio che ha molto da offrire ma ha bisogno di gambe giovani per ripartire».
Idee che mettono gambe ai sogni
Durante la serata di chiusura i corsisti hanno presentato le proprie idee progettuali, molte già candidate a bandi regionali e nazionali:
- “Kronos Arte” – Maria Carmela sogna di rigenerare l’area grecanica attraverso installazioni e laboratori artistici diffusi: «Un territorio bello è un territorio vivo e dunque attrattivo».
- “LIFE – Fattoria Didattica Inclusiva” – I giovanissimi Valentina e Jacopo apriranno a Cardeto un’oasi rurale accessibile a tutti, candidata all’avviso della Regione Calabria dedicato ai soggetti vulnerabili.
- Parafarmacia di prossimità a Paravati – La neo-mamma Silvia vuole trasformare la propria professione in un presidio sanitario per chi vive lontano dai servizi essenziali.
- Cooperativa dei Giovani di Roghudi e dell’Area Grecanica– Un gruppo di ragazzi che intende offrire, in forma integrata, turismo esperienziale, ristorazione e cura del territorio.
- “Camera Oscura Calabria” – Da Crotone la fotografa Luisa recupera antiche tecniche di stampa analogica per raccontare con fascino rétro i paesaggi calabresi.
Hub Porto, da visione a infrastruttura sociale
Nato da un’intuizione di mons. Morrone, Hub Porto è divenuto una “capitaneria” permanente negli spazi delle Diocesi coinvolte: un centro di formazione multidisciplinare, sportello bandi e rete con enti locali, scuole, università e mondo del lavoro, pensato per non far disperdere più il capitale umano del territorio. Con la consegna simbolica di un timone ai partecipanti, l’arcivescovo ha affidato loro la rotta: «Costruite cantieri di speranza. Ogni competenza è vela, ogni relazione è vento».
Rotta sul 2025- 2026
Prima di lasciare l’incontro, per impegni pastorali, monsignor Morrone ha ulteriormente incoraggiato i partecipanti a tradurre rapidamente i progetti in risultati concreti che “per i credenti in Gesù può essere un modo altro per portare nei nostri territori il Vangelo della speranza”.
Monica Tripodi ha confermato che Job in Progress e il ramo formativo Hub Porto resteranno operativi per assistere i gruppi nella progettazione e nell’accesso ai finanziamenti. L’appuntamento è già fissato all’edizione 2025-2026: i lavori riprenderanno a inizio settembre con un Lab-Camp residenziale, pensato per consolidare quanto seminato e ampliare ulteriormente l’impatto di un percorso che continua a coniugare visione pastorale, formazione e sviluppo economico.
L’articolo Hub Porto: quando i sogni trovano un approdo proviene da Avvenire di Calabria.